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Metamorfosi

Gioele Di Maria

2014

Gioele Di Maria , palermitano classe ‘71, dipinge di notte, è un brillante funzionario di banca da poco trasferitosi a Reggio Calabria, che da qualche anno ha scoperto una catartica vocazione per l’arte.

 

Una passione innata e a tratti ossessiva che lo possiede pienamente nell’atto della creazione, perché la sua anima parla ormai la lingua della pittura.

Un linguaggio astratto di chiara matrice informale, in cui la materia pittorica è plasmata e condotta dalla mano dell’artista, verso forme che tradiscono una sottesa tensione figurativa. Immagini sommerse affiorano da nebulose di colori e sfumature con una dirompente carica vitalistica.

 

Le sue sono opere aperte e vibranti, universi paralleli in cui la materia si corrompe, si deflagra e si ricompone in infinite possibilità. Ad ogni sguardo si scoprono nuove e inaspettate “armonie dissonanti”, che risuonano nello spettatore con l’effetto di un totale abbandono alla contemplazione.

 

Così, come già per i Nucleari e gli Spazialisti fin dai primi anni Cinquanta, la dialettica tra l’infinitamente piccolo e l’immenso concorre a svelare il segreto della vita: come attraverso la lente di un telescopio o di un microscopio, un’ottica distorta introduce lo sguardo ad una realtà proibita, in cui atomi e molecole si aggregano in masse energetiche per poi manifestarsi con forme e colori differenti. Un’epifania difficile da imbrigliare in schemi e composizioni, da cui nascono le indagini emozionali di Gioele.

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