top of page

Sii bella e stai zitta

2014

Anna Madia
Lara Pacilio
Emila Dimitrova Sirakova 
Iacopo Raugei

Sii bella e stai zitta è la mostra a cura di Vera Agosti e Marta Toma, realizzata con il Patrocinio della Presidenza della Regione Calabria e liberamente ispirata all'omonimo saggio "Perché l’Italia di oggi offende le donne" (Mondadori, 2010) della filosofa Michela Marzano, con il consenso e l’autorizzazione dell’autrice.

 

La collettiva presenta il punto di vista e le riflessioni liriche sulla condizione femminile di alcuni artisti figurativi contemporanei: Anna Madia - Emila Dimitrova Sirakova - Lara Pacilio - Iacopo Raugei. “Sii bella e stai zitta” suona come il monito di alcune nonne e altrettante mamme, che cercano di spiegare alle figlie e alle nipoti le strade comode per essere accettate e benvolute.

E’ anche l’imperativo e il desiderio proibito di molti uomini che ancora oggi per se stessi e la propria casa sognano una donna remissiva, dolce e sempre bellissima, l’amato “angelo del focolare”. L’Italia, infatti, ancor più di altri Paesi europei, soffre di un tipo di educazione differente per maschi e femmine e di stereotipi difficili a morire, di cui le donne sono vittime e a volte anche carnefici, tanto questi convincimenti sono radicati nella mentalità corrente.

Così, per esempio, una donna che fa carriera è spesso chiacchierata o si pensa che trascuri la famiglia. A parità di condizione lavorativa, il gentil sesso guadagna meno degli uomini; in politica sono necessarie le quote rosa, e le recenti cariche di prestigio in posizione di potere affidate a donne sono state annunciate come novità eccezionali e impensate fino a poco tempo fa, invece di essere ordinaria amministrazione. Tutto questo mentre la maggior parte del carico di lavoro domestico per occuparsi della casa, accudire i figli e i parenti anziani ricade quasi sempre sulla donna, con scarso aiuto da parte dell’uomo e dello Stato Sociale. Le eccezioni non fanno che confermare la regola, suscitando stupore e persino sciocche ironie sui “mammi” e sui “casalinghi” odierni. 

bottom of page