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Domenico David 

(Stalettì - CZ, 1953)

Vive e lavora tra Milano e Lugano

"Una poetica dell’esclusione che dà vita ad una pittura 'rigenerata' e depurata dal superfluo, in cui la presenza umana è obliata nella contemplazione della materia."

Bio | Cv

Si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze e sin dagli anni '80 la sua ricerca opera nel solco di una rivoluzione iconografica, a fianco di alcuni dei più celebri protagonisti della scena emergente milanese e torinese.  Si stabilisce a Milano dove attualmente ricopre la Cattedra di  Tecniche Pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Brera

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La sua è una poetica del non-luogo dominata da miraggi che emergono dall’oscurità, costruzioni monolitiche, geometriche e razionali, i cui profili sono scontornati da una luce temperata che si riverbera nella composizione. Questa dialettica di luci e ombre trasfigura la visione in rivelazione come in un sogno lucido: unico vademecum dell’artista é l’intuizione che muove da una sicura ricerca dell’essenziale.

 

Ha esposto in Italia e all’estero in numerose personali e collettive (Milano, Torino, Lugano, Venezia, Innsbruck, Berlino, Londra, Istanbul, Pechino, Los Angeles), tra cui si segnalano le mostre curate da Edoardo Di Mauro "Un’altra storia. Arte in Italia dagli anni Ottanta agli anni Zero" nel 2011 all’Ex Chiesa di San Carpoforo (Dipartimento Arti Visive dell’Accademia di Brera) e a Como all’Ex Chiesa di San Francesco. Nello stesso anno è selezionato da Vittorio Sgarbi per per il Padiglione Italia - Sezione Calabria della 54° Biennale di Venezia.  Nel 2014 partecipa alla mostra "Undici artisti. Una generazione" alla Rocca dei Bentivoglio di Bazzano-Valsamoggia (Bologna), evento collaterale di Arte Fiera Bologna a cura del critico Valerio Dehò e del gallerista Antonio Battaglia. 

 

Si sono interessati del suo lavoro:

Luciano Caramel, Edoardo Di Mauro, Flaminio Gualdoni, Luca Beatrice, Enrico Gariboldi, Elena Pontiggia, Alessandra Redaelli, Vera Agosti.

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